Filaria nel cane: sintomi, prevenzione e cura

La filaria del cane è un parassita nematode, ossia un verme tondo che infesta gli animali e occasionalmente l'uomo. La prevenzione è la soluzione migliore per evitare un’infestazione che potrebbe debilitare il cane.
Filaria nel cane: cos’è
La filaria del cane (o filariosi) si presenta in due specie: Dirofilaria repens e Dirofilaria immitis.
La Dirofilaria repens è un verme che si può posizionare nel sottocute o occasionalmente nell'occhio, nel cane, nel gatto e nell'uomo.
La Dirofilaria immitis va a posizionarsi nelle camere cardiache del cane e occasionalmente del gatto. Quest'ultimo tipo di filariosi è la più grave e quella per cui si svolge la prevenzione.
La filariosi è una malattia trasmessa attraverso la puntura di zanzara, sia Culex pipiens (zanzara comune, tipica delle serate estive) che Aedes albopictus (zanzara tigre, presente anche negli orari diurni), entrambe diffuse nelle zone della Pianura Padana.
Filaria: sintomi nel cane
Purtroppo i sintomi sono subdoli e quasi inesistenti, soprattutto nelle fasi iniziali.
Il parassita va a sfiancare via via il cuore, che deve fare uno sforzo maggiore per pompare il sangue, rovinando anche le valvole cardiache.
La situazione è peggiore quante più filarie ci sono all'interno del cuore. Inoltre, in caso di infestazioni massive, il verme può risalire anche nel tronco polmonare, il vaso che va dal cuore ai polmoni, causando maggiori difficoltà al cuore.
Nei casi più gravi può dare origine a trombi ed emboli, a causa dell'alterazione provocata ai flussi sanguigni che, anziché laminati, diventano vorticosi e rallentati.
In generale, i cani affetti da filaria agli stadi terminali potrebbero essere intolleranti allo sforzo e all'esercizio fisico, potrebbero avere mucose cianotiche (ossia tendenti al blu) e difficoltà respiratorie.
Profilassi della filaria
La prevenzione della filaria nel cane è fondamentale e può essere attuata in due modi: tramite compressa o tramite iniezione.
Pastiglie per la filaria del cane
La profilassi tramite compressa prevede la somministrazione di una pastiglia che va data con puntualità tutti i mesi.
La puntualità è fondamentale poiché agisce sul primo stadio larvale, dopodiché la larva cambia stadio e il farmaco non riesce a svolgere un'azione difensiva efficace.
Il farmaco ha effetto retroattivo di un mese, per cui uccide tutte le microfilarie (ossia le larve) che il cane può aver preso tramite la puntura di zanzara nel mese precedente.
Ciò significa che se vediamo l'ultima zanzara a ottobre, va data una compressa anche a novembre. La profilassi va invece iniziata tra marzo e aprile.
Filaria: vaccino e prevenzione
La profilassi tramite iniezione invece prevede che il farmaco venga somministrato in base al peso del cane, che copre per tutto l'anno l'animale.
Ha anche un effetto retroattivo di circa 4 mesi, quindi permette una certa protezione anche se svolta più tardivamente. Ciò nonostante, bisognerebbe non trascurare mai la puntualità nell'eseguire l'intervento di prevenzione della filariosi.
La diagnosi: test filaria cane
Esistono vari modi per diagnosticare la filaria nel cane.
I più utilizzati sono il test detto "a goccia spessa", che si effettua tramite una goccia di sangue, oppure attraverso i test rapidi antigenici. In caso di positività, ci si rivolge a un laboratorio che svolge esami più approfonditi per rilevare il parassita con certezza.
Il test della goccia spessa è poco affidabile: se negativo, in realtà non esclude che ci sia filaria. Se positivo invece è certamente positivo, poiché il veterinario ha modo di vedere al microscopio la larva "nuotare" fra gli eritrociti.
Sono anche a disposizione dei Test rapidi antigenici. Rilevano l'antigene del parassita adulto e per questo andrebbero eseguiti a sei mesi dall'ultimo possibile contagio, perché le larve non vengono rilevate.
Se il test risulta negativo, potrebbe essere un falso nei casi in cui:
- l’animale sia stato testato precocemente
- la filaria presente è maschio, quindi non immette in circolo gli antigeni che immette la femmina.
Se positivo, sarà necessario diagnosticare se l'antigene rilevato è esattamente filaria o è un parassita polmonare. Per questo motivo, il veterinario chiederà di approfondire l'esame con ulteriori analisi del sangue da inviare al laboratorio.
La terapia della filaria
Il trattamento della filaria nel cane è complesso, faticoso per l'organismo e con una certa percentuale di mortalità, motivo per cui è importante prevenire l’infezione.
La terapia è infatti rischiosa sia per il farmaco utilizzato (a base di arsenico e con un certo grado di tossicità) sia perché le filarie morte possono causare trombi o emboli con conseguenze gravissime, anche mortali.
Esiste altresì la possibilità di rimuovere le filarie per via chirurgica, tramite endoscopio coronarico: una manovra altamente specialistica e non semplice, grazie alla quale si entra nel circolo sanguigno con una telecamera e si vanno a rimuovere i vermi adulti con una pinza speciale.
Filariosi e contagiosità per l'uomo
L'uomo può sviluppare forme date da Dirofilaria repens, con parassita sottocutaneo o oculare. Tuttavia sono eventi casuali poiché l'uomo non è l'ospite di elezione della filariosi. La Dirofilaria immitis, invece, non è trasmissibile all'uomo.